Autovalutazione: 4 strumenti pratici per identificare le tue competenze chiave
- Cinzia Petruccetti
- 27 mar
- Tempo di lettura: 4 min

La capacità di autovalutare le proprie competenze è fondamentale per la crescita professionale e per una maggior consapevolezza e autorevolezza sul lavoro. Secondo la teoria delle competenze di Boyatzis (1982), il successo lavorativo dipende da un insieme di abilità tecniche, cognitive e sociali. A livello nazionale, il modello delle competenze adottato dall'ISFOL (Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori) identifica le competenze trasversali come leve chiave per l'occupabilità. In ambito internazionale, il World Economic Forum aggiorna regolarmente l’elenco delle competenze più richieste nel mercato del lavoro globale, evidenziando sempre più di recente l'importanza della flessibilità cognitiva e dell’intelligenza emotiva.
Capire quali siano le competenze più richieste è utile, ma saper riconoscere le proprie è fondamentale. E qui arriva la vera sfida: riuscire a definirle senza scivolare in risposte generiche o prese in prestito dai trend del momento! Sei mai stato nella situazione in cui ti chiedono: "Quali sono le tue competenze chiave?" e tu, dopo un momento di panico, biascichi qualcosa sul "problem solving" e il "teamwork" perché suonano bene? Bene, oggi mettiamo fine a questi momenti imbarazzanti con qualche esercizio pratico di autovalutazione e sviluppo delle competenze.
1. Strumenti per l’autoanalisi e il feedback 360°
Per capire quali sono le tue competenze chiave e su quali dovresti lavorare, servono due ingredienti fondamentali: consapevolezza e prospettive diverse. Vediamo alcuni strumenti utili.
1.1 Test di autovalutazione
Un buon punto di partenza è fare un’analisi onesta delle proprie capacità per aumentare la consapevolezza. Puoi usare strumenti come:
Il metodo STAR (Situation, Task, Action, Result): Questo metodo ti aiuta a riflettere sulle competenze che hai utilizzato in passato per affrontare situazioni professionali. Per applicarlo, scegli tre esperienze significative e analizzale così:
Situation: Descrivi il contesto e la situazione.
Task: Spiega quale compito dovevi svolgere.
Action: Indica le azioni che hai intrapreso per gestire la situazione.
Result: Analizza il risultato ottenuto e quali competenze hai dimostrato. Questo esercizio ti aiuta a individuare le tue capacità più ricorrenti e ad acquisire maggior consapevolezza su come le applichi nel lavoro.
Il diario delle competenze: Questo metodo consiste nel tenere traccia delle attività svolte quotidianamente per almeno una settimana e annotare le competenze utilizzate. Dopo qualche giorno, potrai individuare pattern ricorrenti e aree in cui eccelli o hai bisogno di migliorare. Ecco come procedere:
Ogni sera, scrivi le attività chiave che hai svolto durante la giornata.
Associa a ciascuna attività una competenza utilizzata.
Dopo una settimana, analizza i dati: quali competenze emergono più spesso? Quali sono meno presenti e andrebbero sviluppate? Questo esercizio è utile per riconoscere il valore del proprio lavoro e identificare possibili aree di crescita.
Il test delle competenze trasferibili: Questo test ti aiuta a identificare competenze che possono essere applicate in diversi contesti lavorativi. Fai un elenco delle attività che svolgi regolarmente e chiediti:
o Quali competenze utilizzo in questo compito?
o Dove potrei applicarle in un altro settore o ruolo?
o Quali competenze emergono più frequentemente? Questo esercizio ti aiuterà a capire meglio le tue capacità adattabili e a renderti più competitivo nel mercato del lavoro.
1.2 Feedback 360°
Chiedere un parere agli altri può far emergere punti ciechi e confermare aspetti che sottovaluti.
4. Chiedi feedback strutturati a colleghi, manager, collaboratori e, perché no, anche ad amici e familiari. Domande utili:
Quali tre competenze mi caratterizzano di più?
In cosa mi vedi più efficace e dove potrei migliorare?
Quali situazioni professionali gestisco meglio?
Usa strumenti digitali: questionari anonimi (come Google Forms o Typeform) possono aiutare le persone a essere più sincere.
ESERCIZIO: Scrivi un'email a tre persone di fiducia chiedendo un feedback sulle tue competenze. Poi, confronta le loro risposte con la tua autovalutazione.
2. Costruire un piano di sviluppo delle competenze
Ora che hai chiara la tua "fotografia" attuale, è il momento di strutturare un piano di crescita.
2.1 Definisci le competenze da sviluppare
Se hai individuato delle competenze da rafforzare, stabilisci quali sono le più strategiche per il tuo percorso professionale. Per ogni competenza, chiediti:
Mi aiuterà a raggiungere i miei obiettivi?
È richiesta nel mio settore o ruolo?
È un’area in cui posso eccellere?
ESERCIZIO: Seleziona tre competenze chiave su cui lavorare e scrivi per ciascuna una frase che spieghi perché è importante per te.
2.2 Pianifica azioni concrete
Per ogni competenza, individua azioni pratiche. Alcuni esempi:
Competenze tecniche: iscriviti a un corso online, leggi libri specifici, trova un mentore.
Soft skills: pratica in contesti reali (es. leadership in un progetto, gestione del tempo con il metodo Pomodoro).
Competenze trasversali: networking con professionisti del settore, partecipa a eventi e webinar.
ESERCIZIO: Per ogni competenza da sviluppare, scrivi almeno tre azioni pratiche che puoi iniziare subito.
2.3 Monitora i progressi
Un piano è efficace solo se misuri i tuoi avanzamenti. Usa strumenti come:
Un diario delle competenze per annotare miglioramenti ed esperienze.
Un mentor o un coach che ti aiuti a rimanere focalizzato.
Auto-valutazioni periodiche (ogni 3-6 mesi) per verificare i progressi.
ESERCIZIO: Crea una tabella con le competenze chiave e segna ogni mese i progressi fatti.
L’autovalutazione e lo sviluppo delle competenze non sono missioni da compiere una volta sola, tipo montare un mobile dell’IKEA (e sperare che regga). Sono più simili alla palestra: serve costanza, ma i risultati si vedono. E poi, diciamolo, sapere esattamente cosa sai fare, come comunicarlo e dove migliorarti ti renderà una specie di supereroe del lavoro. Niente mantello da batman, ma un CV che fa invidia a Bruce Wayne.
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